Cos’è la mente

Non esiste una definizione univoca di mente, ma modi diversi di considerarla.

Comunemente il termine mente fa riferimento al modo in cui la persona elabora stimoli, pensa, ragiona e si ritiene che sia la mente ad influire sui comportamenti.  “Ma come ragioni?”    “Ma cosa pensavi di fare?”   “Pensa prima di agire!”

La mente governa il corpo? Come viene spiegata la relazione corpo-mente in psicologia?

Posizioni moniste: il cervello è la mente, che esiste in quanto diretta espressione dell’attività cerebrale. Lesioni cerebrali modificano la personalità, cancellano memorie, rendono la persona altro da ciò che era. Di contro un cervello allenato migliora le prestazioni mentali.

Posizioni dualiste: corpo e mente esistono in maniera distinta e sono legati da rapporti di causa-effetto. Quando la mente esclude dei contenuti dalla coscienza il corpo li somatizza.

Posizioni olistiche: corpo e mente sono un’unità, aspetti diversi della stessa realtà. La mente influenza il corpo e il corpo influenza la mente in quanto sono inscindibili.

Ognuna di queste posizioni crea uno sguardo verso la persona, i suoi comportamenti e pensieri. Il modello interpretativo influenza anche come vengono diagnosticati disturbi e malattie. Ad esempio, pensare che le azioni siano diretta conseguenza di come funziona il cervello porta a utilizzare i farmaci come soluzione per modificare comportamenti disadattivi.

In ogni prospettiva c’è del vero e da ognuna di queste prospettive cogliamo aspetti utili sia alla ricerca, che alla pratica clinica.

Negli anni ’70 Gregory Bateson antropologo, sociologo e psicologo ha proposto di guardare alla mente in termini di processo. La relazione fra mente e cervello inizia ad essere vista come una relazione fra processi e struttura.

Pensare alla mente come processo implica liberarla dalla condizione di “oggetto” privato, chiuso nella persona, ma nello stesso tempo rende conto del fatto che modificando la struttura si modifica il processo stesso.

La mente dunque si costruisce nella relazione. La mia mente non è mai solo mia, ma è esito di esperienze, conoscenze, stimoli, incontri. Quando penso non sono solo. Ciò che mi fa compagnia può essere costituito da voci di persone reali, contenuti di libri, esperienze senza le quali non sarei in grado di creare un pensiero nuovo e originale. 

La struttura può lesionarsi, funzionare al meglio, essere potenziata, messa a riposo.

Il processo può rallentare, bloccarsi, fluire, cambiare direzione.

Il processo ha la caratteristica di modificare gli elementi che lo compongono nel mentre si realizza. E’ movimento. Un processo mentale nel suo fluire modifica la struttura che lo realizza e modifica se stesso, perché nel manifestarsi ciò che era all’inizio già non è più. Quando ho un’idea il fatto stesso di averla pensata modifica la chimica e le connessioni nel mio cervello.

La mente è continuo divenire. E’ ciò che penso e ciò che faccio. E’ come mi muovo e come imparo. E’ un flusso interconnesso di informazioni, reazioni, emozioni.

Questo flusso può condurci o essere direzionato.

La mente sono Io e Io posso osservare e governare la mia mente pur rimanendo Me.

 

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