I neuroni specchio – un’introduzione

Scoperti casualmente nel corso di una ricerca dell’equipe di Giacomo Rizzolatti i neuroni specchio aprono nuove prospettive anche per la psicologia.

I neuroni specchio saranno per la psicologia quello che il DNA è stato per la biologia.                                                       Vilayanur S. Ramachandran

Cosa sono i neuroni specchio? Sono neuroni che si attivano sia quando viene compiuta una certa azione che quando la stessa azione è vista o udita o immaginata. Presentano quindi un doppio funzionamento.

L’attivazione di questi neuroni avviene in maniera specifica in base allo scopo.

Nell’area premotoria i neuroni specchio si attivano:

  • osservando azioni eseguite con la bocca o i piedi oltre che con le mani;
  • ascoltando suoni che evocano un’azione (il suono di uno strumento musicale o il crack del guscio di una nocciolina) in assenza di stimolo visivo;
  • ascoltando frasi che descrivono azioni specifiche (attivando anche l’area di Broca, uno dei centri del linguaggio) in assenza di stimoli visivi;
  • leggendo la descrizione di azioni specifiche.

Gli aspetti più interessanti del sistema neuroni specchio nell’area premotoria sono:

  • che la loro attivazione si verifica nel nostro cervello non solo per le azioni transitive, quelle dirette ad oggetti, ma anche per quelle intransitive ovvero senza oggetto, il che permette di conoscere l’intenzione dell’azione;
  • che è in grado di selezionare il tipo di atto e la sequenza di movimenti che lo compongono;
  • che non necessita di interazione con oggetti, ma si attiva anche se l’azione è mimata (Rizzolatti & Sinigaglia, 2006).

Attraverso il sistema neuroni specchio siamo in grado di comprendere il significato dei gesti compiuti da altri esseri umani, ne creiamo una rappresentazione come se fossimo noi stessi a farla, come se “abitassimo il corpo dell’altro”. L’atto simulato nel cervello di chi osserva è un “atto potenziale”:

Ogni volta che guardiamo qualcuno fare qualcosa, si attivano i neuroni che il cervello userebbe per fare quella cosa, come se la facessimo noi stessi” (Ramachandran, 2011, pag. 141).

Si crea così uno spazio d’azione condiviso, dove la comprensione reciproca è immediata (Rizzolatti & Sinigaglia, 2006).

I neuroni specchio [dell’area premotoria n.d.s.] costituiscono un repertorio cerebrale di atti motori che probabilmente è tanto più ricco, quanto più le esperienze sono molteplici e variegate” (Rizzolatti & Vozza, 2008, pag. 56).

I neuroni specchio del sistema motorio si attivano soprattutto quando l’azione osservata appartiene al repertorio dei movimenti, che la persona ha concretamente fatto suoi. Ad esempio i neuroni specchio di un ballerino classico si attivano maggiormente se vede qualcuno danzare con il suo stesso stile, piuttosto che osservando delle danze tribali.

I sistemi neuroni specchio simulano una “realtà virtuale”, permettendo di comprendere intenzioni altrui anche complesse in maniera automatica indipendentemente dall’elaborazione cognitiva.

Questo ci permette di empatizzare con le altre persone e vedere il mondo dal loro punto di vista” (Ramachandran, 2009, pag.1281).

Esperimenti, condotti in varie parti del mondo (Ramachandran, 2011), dimostrano che le attività umane che prevedono l’assunzione del punto di vista dell’altro (empatia, interpretazione delle intenzioni, imitazione, gioco di finzione, apprendimento del linguaggio) coinvolgono sistemi neuroni specchio. Piccoli gruppi di cellule con proprietà simili a quelle dei neuroni specchio sono state individuate in molte parti del cervello facendo pensare che esista una “rete specchio” (Ramachandran, 2011).

I neuroni ricevono informazioni e a loro volta attivano una diffusione dell’informazione, che raggiunge ogni distretto del nostro corpo attraverso quelle che sono state chiamate “sostanze informazionali”: peptidi, neuropeptidi e ormoni in grado di legarsi ai recettori presenti sulle membrane delle cellule di tutti i nostri organi (Pert*, 1997). Nel momento in cui viene raggiunto da una certa sostanza il recettore cambia conformazione, comunicando un’informazione specifica alla cellula, la quale a sua volta risponde, modificando se stessa e/o inviando informazioni ad altre cellule.

“…utilizzando semplicemente il termine peptidi o sostanze informazionali per riferirsi a tutti i peptidi, indipendentemente dal luogo in cui si trovavano, risultava più evidente che stavamo descrivendo un sistema di comunicazione esteso a tutto il corpo” (Pert, 1997, pag. 212).

Il modello di Pert (1997) descrive l’intero corpo come una rete, nella quale ogni cellula comunica con le altre interconnettendo ogni organo. In una rete  “si può entrare in un punto nodale qualsiasi e raggiungere in fretta qualsiasi altro punto; tutte le posizioni si equivalgono, quanto a potenziale capacità di “dirigere” e orientare il flusso delle informazioni” (Pert, 1997, pag. 222-223).

Secondo questo modello, nel momento in cui immaginiamo azioni, emozioni, interazioni, dialoghi, insomma ogni volta che pensiamo una cascata di sostanze informazionali si diffondono in ogni distretto del corpo.

Il nostro essere umani appare un essere in movimento, in relazione e in comunicazione.

https://it.wikipedia.org/wiki/Candace_Pert

Bibliografia

Pert, C. (1997). Molecules of emotion: Why you feel the way you feel. N.Y.: Scribner (trad. it. Molecole di emozioni, Corbaccio, Milano, 2000).

Ramachandran, V.S. & Blakeslee, S. (1998). Phantoms in the brain: Probing the mysteries of the human mind. N.Y.: HarperCollins  (trad. It. La donna che morì dal ridere, Mondadori, Milano, 1999).

Ramachandran, V.S. (2011). The tell-tale brain. New York: W. W. Norton & Company (Trad. It. L’uomo che credeva di essere morto, Mondadori, Milano, 2012).

https://www.ted.com/talks/vs_ramachandran_the_neurons_that_shaped_civilization?language=it

Rizzolatti, G. & Sinigaglia, C. (2006). So quel che fai. Milano: Cortina Editore.

Rizzolatti, G. & Vozza, L. (2008). Nella mente degli altri. Bologna: Zanichelli.

Rizzolatti, G. (relatore). (2012). Neuroni specchio ed empatia [conferenza].   https://www.youtube.com/watch?v=02szjHTch98

 

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