Bambine ad Alto Potenziale Cognitivo

Quando si parla di bambine ad Alto Potenziale Cognitivo la prima cosa che viene detta è che si adattano e si nascondono. Di fatto la maggior parte degli APC riconosciuti in Italia sono maschi.

Davvero le bambine e le ragazze ad Alto Potenziale Cognitivo si nascondono così abilmente da riuscire a sembrare in tutto e per tutto come le loro compagne? Sono le bambine che si nascondono o gli sguardi degli adulti a non riconoscerle? 

Come mai gli insegnanti e i genitori segnalano con maggiore frequenza gli alunni e i figli maschi piuttosto delle alunne e delle figlie?

Nessuno nasce “se stesso”. Costruiamo noi stessi attraverso le relazioni che viviamo. La pressione sociale è forte per tutti. Sia maschi che femmine nascono in una specifica cultura, in una specifica famiglia e attraverso quelle fanno propri i modelli ai quali aderire. La differenza fra maschi e femmine sta sia nei modelli proposti, che nello sguardo con cui vengono guardati dalla nascita in poi.

Piaccia o no siamo socialmente condizionati a riconoscere e valutare come degni di nota certe caratteristiche e certi comportamenti se presenti in un bambino piuttosto che in una bambina.

È poco credibile che la bambina ad Alto Potenziale Cognitivo non abbia mostrato che già leggeva e scriveva o che era velocissima a risolvere calcoli, che non abbia scritto frasi e racconti con contenuti originali, interrotto l’insegnante con domande inaspettate, mostrato noia o cercato la compagnia di bambini più grandi.

È poco credibile che fin da piccolissima non abbia chiesto, dimostrato curiosità, giocato in maniere inusuali coi propri giochi, stupito per la precocità, costruito discorsi complessi e profondi.

Mi è capitato di parlare con genitori di un bambino APC o che ipotizzavano lo fosse, che descrivevano la sorella come diversa e quindi non APC. Alle volte non la era stata neppure nominata, è saltata fuori per caso nel corso del colloquio. Non è detto che tutti i figli nascano APC, ma se lo sono è da augurarsi che lo siano in maniera diversa, dal momento che sono due persone uniche!

L’implicito è che per essere vista come possibile APC la figlia debba dimostrare di essere come il fratello.

Lo stesso implicito è anche nell’insegnante che ipotizza l’allievo APC, ma non l’allieva APC.

Se ci si aspetta di trovare la versione femminile del bambino APC si fallirà nella ricerca.

Ciò che va colto nelle bambine è come ragionano riguardo i loro interessi, come li affrontano, a quali obiettivi sono interessate, quali processi mettono in atto per costruire conoscenza, per metterci “del loro”.  In quel COME si annulla la differenza fra maschi e femmine.

Quando la bambina APC rinuncia a mostrarsi e ripiega sull’iperadattamento è già passato del tempo e in quel tempo ha accumulato la tristezza e la delusione di chi non viene visto per ciò che è.

Cosa le rimane da fare per esistere, per essere vista? Essere come gli altri.

Siamo noi adulti a dover cambiare sguardo.

Impariamo a guardare il potenziale in ogni sua possibile forma.

 

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Una risposta a “Bambine ad Alto Potenziale Cognitivo”

  1. È proprio vero! E la regressione e\o l’iperadattamento rischiano di peggiorare la situazione ma in particolare la loro percezione emotiva sulla società che non le accoglie diciamo così per quello che sono e che non possono esternare in maniera del tutto naturale. Ci sono ancora tanti pregiudizi da combattere. Mia figlia a volte ha questo tipo di regressione anzi alle volte imita i più piccoli e quando le chiedo il motivo mi dice MAMMA ALL ASILO IO COSIe questo per farmi capire che si deve adeguare agli altri altrimenti rimane da sola o non viene considerata. Purtroppo molte volte abbiamo parlato con la direttrice ma come si suol dire NON C È PEGGIOR SORDO DI CHI NON VUPL SENTIRE….e così provvediamo a darle stimoli adeguati al di fuori dell asilo ma purtroppo finquando non ci sara’ collaborazione anche da parte delle scuole a partire dall asilo nulla potrà migliorare…e Le bimbe continueranno ad adeguarsi finquando almeno non vengono “scoperte ” dai genitori e poi dalla società in generale…

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